Islam in Cina 1

Creazioni - dal Principio all’Infinito
13 Gennaio 2025 - 17 Febbraio 2025
Dialoghi a più voci: la prospettiva delle fedi | Ciclo di incontri on line | Ebraismo – Cristianesimo – Islam – Induismo
Un percorso nelle fedi, dal preludio della vita fino all’esplorazione del suo fine e mistero profondo, per scoprire assonanze, echi lontani e differenze che dischiudono la ricchezza delle Scritture e delle tradizioni sapienziali.
Un’immersione in come l’universo emerge ed esiste, nella visione e nelle esperienze mistiche di profeti e saggi antichi, nella parola Divina trasmessa attraverso le Scritture, dove si offrono prospettive che non si oppongono alla conoscenza scientifica, ma la arricchiscono.
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La conquista di Granada, il grande trionfo dei Re cattolici
Dopo quasi dieci anni di guerra, il 2 gennaio 1492, il sultano nasride Boabdil si arrese alle truppe di Isabella e Ferdinando, che conquistarono l’ultimo regno andaluso della penisola
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Per approfondire segui il kit di Pars Al-Andalus: la Spagna musulmana, a cura di Giuseppe Brocato. Vai al kit…
Arabeschi. L’aniconismo islamico tra ornamento e scrittura
Giovanni Curatola | Professore di Archeologia e storia dell’arte musulmana| Università di Udine
Fondazione Collegio San Carlo | Centro Studi Religiosi | venerdì 24 Gennaio 2025 - ore 17.30
Nel Corano non si proibiscono mai raffigurazioni naturalistiche: non più di quanto non si prescriva un velo alle donne o si sconsigli agli uomini di cancellare con una rasatura perfetta i tratti primigeni del volto di Adamo. È comunque tradizione di un Islam divenuto, da beduino, cittadino, cioè derivata da suggestioni culturali dell’Oriente mediterraneo metropolitano (e non manca chi sostiene che proprio l’iconoclastia venga da quell’Occidente), ed è tradizione sancita nei hadìth, che le donne si velino, che gli uomini non si devirilizzino, che nessuno si proponga di mettersi in competizione con Dio, l’unico in grado di dare alla luce un’opera completa in quanto provvista, fra l’altro, di vita. Lo spunto scritturale più preciso è un passo coranico in cui si ammonisce che le creature forgiate dall’uomo, ovviamente prive perciò di vita, si animeranno nel Giorno del Giudizio per tormentare il loro temerario fabbricatore.
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Per approfondire segui il kit di Pars Introduzione all'arte islamica, a cura di Flavia Malusardi. Vai al kit...
Forme sull'argilla
Torino| Museo d’Arte Orientale | Domenica 8 dicembre | 16.00
La visita alla collezione di arti islamica si concentra sull’osservazione di oggetti in ceramica decorati con arabesco, calligrafia, motivi geometrici. Ispirati dalla varietà e ricchezza delle forme e dei loro intrecci, in laboratorio i partecipanti potranno esercitare la fantasia decorando con segni e forme un supporto di argilla.
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Koan e paradosso, I Martedì della Sapienza Islamica
Centro Culturale Dar al-Hikma • Via Fiochetto 15, Torino
Martedì 26 novembre alle ore 18 al Centro Cultura Dar al-Hikma di Torino (via Fiocheto 15) si terrà il secondo incontro della 13a edizione dei “Martedì della Sapienza Islamica” promossa da ISA Academy Ets, in collaborazione con il Centro Culturale Dar al-Hikma e la COREIS Italiana.
Parlando di linguaggi e alle lingue sacre delle religioni, non poteva mancare un approfondimento su una delle modalità espressive presente in molte tradizioni spirituali. L’espressione paradossale, a volte in forma di aforisma o di breve racconto, parte dalla razionalità per superarla, andando oltre.
Dai “koan” delle tradizioni estremo orientali, alle parabole evangeliche o agli insegnamenti di maestri musulmani, lo scopo non è mai puramente stilistico o letterario, ma sempre rivolto a sollecitare maieuticamente il lettore ad un’elevazione interiore.
Da sempre usata anche nella letteratura religiosa e non, oggi questa forma viene ricercata anche nei linguaggi della comunicazione di massa (incluso il marketing), proprio in virtù della sua forza, capacità sintetica e di sollecitazione intellettuale in chi legge.
Time and Place- Context and Connections in Islamicate Material culture
Mercoledì 20 novembre 2024, h. 14-16 | Con il patrocinio del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino
Tobias Moerike, curatore delle collezioni di Nord Africa, Asia occidentale e centrale, Siberia, Welt Museum di Vienna
Le gallerie d'arte islamica presentano spesso materiale eterogeneo proveniente da epoche e località diverse. Le conoscenze su di esse sono generalmente strutturate in base alla materialità, come i tessuti, la ceramica o la metallurgia. Mentre le dinastie (ad esempio Selgiuchide, Fatimide) sono organizzate in maniera cronologica.
Quali sono i possibili contesti che la Storia dell'Arte può ricavare da questi materiali? Come sono stati utilizzati nella museografia europea per inquadrare le idee di “arte islamica” e come potrebbero essere presentati in modo diverso?
La sessione didattica organizzata in collaborazione con il MAO Museo d'Arte Orientale di Torino rivisita la collezione esposta, con un focus sulla ceramica. La lezione esplora i recenti approcci e dibattiti all'organizzazione e alla rappresentazione della conoscenza, nonché gli intrecci culturali e storici che il materiale comunica degli oggetti esposti.
La Mecca prima di Maometto
L’Hegiaz è una stretta fascia di terra, lunga circa 1400 chilometri, che si stende sulla costa araba del mar Rosso. Il suo nome significa “barriera”, e la sua spina dorsale è formata dalla catena montuosa del Sarat, parallela al mare, che separa l’area piana costiera, la Tihama, dai desolati altipiani del Neged. Nel Sarat si aprono valichi e depressioni naturali, e in una delle sue valli, a ottanta chilometri dal mar Rosso, si trova La Mecca, città natale di Maometto, il profeta dell’Islam.
Il clima arido ha reso impossibili le coltivazioni, ma la stessa posizione geografica, che l’ha punita con temperature inclementi, l’ha favorita collocandola al crocevia delle rotte carovaniere: sin dagli albori dell’attività commerciale divenne un’importante enclave che univa l’Asia, l’Africa e l’area del Mediterraneo. La religione finì per consacrare questo ruolo centrale della Mecca in Arabia.
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L’Albania vuole creare un microstato simile a Città del Vaticano
Il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, ha detto di star lavorando alla creazione di un piccolissimo stato autonomo a Tirana, la capitale del paese, grande quanto un quarto di Città del Vaticano: si dovrebbe chiamare Stato Sovrano dell’Ordine Bektashi, un ordine islamico sciita sufi, ossia che unisce una libera interpretazione del Corano al misticismo, creando una versione della religione che è osteggiata dai paesi in cui l’Islam è applicato in modo tradizionale. Due giorni fa, in un discorso alle Nazioni Unite, Rama, che si definisce un cattolico non praticante, ha detto che l’obiettivo del nuovo Stato è quello di diventare un «centro di moderazione, tolleranza e coesistenza pacifica».
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Lui è Perfetto, lo riconosci?
sabato 28 settembre 2024 ore 16 | Moschea Dar al-Iman
con Aisha Lazzerini, commissione Affari giuridici COREIS e Yahya Pallavicini, imam moschea al-Wahid di Milano | saluti iniziali Dar al-Iman Amyr Younes, presidente del centro | introduce Idris Abd al Razzaq Bergia, segretario generale COREIS
a cura di COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana
Per la tradizione islamica, Dio è il Perfetto e l’Infallibile, mentre ogni creatura è, dopo la caduta di Adamo, sensibile alla prova della dimenticanza e dell’errore. Riuscirà a non dare ascolto a queste suggestioni e ad essere leale al patto con il suo Signore?